Studi di carri d’assalto muniti di falci

Scheda scientifica di approfondimento

Dati di riferimento dell’opera

 

Titolo dell’opera: studio di carri d’assalto muniti di falci

Autore: Leonardo Da Vinci

Datazione: 1485 circa

Supporto: Carta

Istituto di Conservazione: Biblioteca Reale

Città: Torino

Collocazione/Numero Inventario: dis. ita. 1/18, inv. 15583 dc

Ubicazione all’interno dell’Istituto di Conservazione: Collocati in cassettiere nel caveau della Biblioteca Reale di Torino.

DESCRIZIONE DELL'OPERA

SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO
Passe-partout a finestra singola mediante 4 vincoli in carta giapponese adesi per pochi millimetri lungo il margine del verso e direttamente assicurati, con adesivo Klucel G al 4% in alcool etilico puro, al cartone posteriore del passe-partout. Segnacolo assente.
Tracce dei 12 segnacoli del condizionamento precedente.

 

 

Tracce dei vincoli precedenti

Tracce dei vincoli precedenti foto UV

 

NOTE realizzazione effettuata nell’ambito dell’allestimento della mostra Leonardo da Vinci. Capolavori in mostra svoltasi presso la Biblioteca Reale di Torino in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali del 2006 furono predisposti dal Comitato scientifico della mostra e dalla stessa Biblioteca in collaborazione con il Metropolitan Museum of Art, Drawings and Prints di New York sulla base delle norme disposte nel D.M. 2001 (Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei). Montaggio eseguito dai tecnici dell’ICRCPAL nel 2006

DIMENSIONI DELL’ OPERA
ALTEZZA: 296 MM IRREGOLARI
LARGHEZZA: 211MM IRREGOLARI

 

ISCRIZIONI – TIMBRI – BOLLI SUCCESSIVI

Timbro casa Savoia

 

Sul recto           X timbro viola
Sul verso
Timbro a secco
Timbro a inchiostro X
Localizzazioni: margine inferiore sinistro

NOTE:
TECNICA ARTISTICA DI ESECUZIONE

MEDIA GRAFICI: PENNA E INCHIOSTRO BRUNO ACQUERELLATO
NOTE: TRACCE DI PUNTA METALLICA

DESCRIZIONE DEL SUPPORTO ORIGINALE

Foglio singolo X
Numero di fogli: 1
Tecnica di giunzione dei fogli:
Bordi sovrapposti
Bordi giustapposti

DIMENSIONI DEI SINGOLI FOGLI:
Altezza:
Larghezza:
NOTE

PREPARAZIONE DEL SUPPORTO ORIGINALE

Carta tinta in superficie
Carta con strato preparatorio pigmentato
Carta tinta in impasto

STATO DI CONSERVAZIONE DEL SUPPORTO CARTACEO


RECTO

VERSO
Deformazione del supporto

VINCOLI

RESIDUI RIVESTIMENTI POLIMERICI
PREGRESSI RESTAURI
RESIDUI DORATURA

DEPOSITI SUPERFICIALI

Polveri X
Deiezioni X
Cera
Depositi casuali pigmenti/inchiostri
Macchie X con residui carboniosi

DEFORMAZIONI

Ondulazioni X dovute ai pregressi interventi di restauro

Pieghe

Lacerazioni
Lacuna

LACUNE

Numero: 1

LACERAZIONI

Numero: 4
LOCALIZZAZIONE: MARGINE SUPERIORE E INERIORE

TAGLI

Numero:

TRACCE DI UMIDITÀ

Gore

STATO DI CONSERVAZIONE DEI MEDIA GRAFICI

DIFETTI DI COESIONE/ADESIONE

LACUNE
Numero:
NOTE

INTERVENTI DI RESTAURO PRECEDENTI A CARICO DEL SUPPORTO CARTACEO

Numero:

LOCALIZZAZIONE:

TIPOLOGIA:

MATERIALI :

ADESIVO

NOTE

INTERVENTI DI RESTAURO PRECEDENTI A CARICO DEI MEDIA GRAFICI

TIPOLOGIA
Integrazione cromatica
Integrazione grafica
MEDIA GRAFICI IMPIEGATI

NOTE

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA:

RIPRESE FOTOGRAFICHE

Per i disegni di Leonardo da Vinci la strada scelta per la loro rappresentazione è stata quella della cd. Gigapixel, dell’immagine – cioè – generata attraverso l’unione di più scatti parzialmente sovrapponibili dello stesso soggetto, successivamente uniti assieme tramite appositi software (stitching).
Il fine è stato quello di ottenere, attraverso una serie di scatti realizzati in macrofotografia, un’immagine la cui risoluzione consentisse forti ingrandimenti senza perdita di nitidezza nei dettagli con lo scopo di consentire un accurato studio dello stato di conservazione e della finezza del tratto delle opere.

INDAGINI TECNOLOGICHE

Caratteristiche del supporto cartaceo: composizione fibrosa, spessore, grammatura, densità apparente, grumosità, vergatura; posizione del disegno (lato feltro/lato forma); tracce di interventi precedenti di montaggio e di restauro.

Dimensioni (L x h) mm: 296 x 211 irregolare
Spessore (mm): 0,162
Grammatura (g/m2):106
Filoni 12 paralleli all’altezza della carta
Misura media delle portate (mm): 23
Vergelle: 11-12 /cm
Lato del disegno: lato feltro
Distribuzione dell’impasto con rari grumi: grumosità discreta

Tracce di adesivo sui bordi, e in corrispondenza di precedenti risarcimenti
Presenza di tracce dorate sui bordi, riferibili ad un precedente montaggio
Sono state analizzate alcune fibre prelevate sugli interventi di restauro. Dall’esame condotto risultano presenti fibre di Kozo e di conifera a basso grado di cottura (carta giapponese di cattiva qualità).

 

INDAGINI CHIMICHE

A) Raman
CARTA: la carta di questo disegno è omogeneamente ossidata anche nelle zone
prive di macchie. Lo stato di ossidazione è testimoniato dalla presenza
di un largo assorbimento nella regione oltre i 1500 cm-1, indice di ossidazione
della cellulosa. Anche in questa opera le macchie scure sparse sul
disegno sono dei depositi carboniosi di nero fumo, probabilmente derivati
da fuliggine.
INCHIOSTRO: lo spettro Raman indica il tipico assorbimento di un inchiostro ferro-gallo
tannico.
ADESIVO: le indagini non sono state pienamente soddisfacenti per l’identificazione
dell’adesivo, si presume l’utilizzo di un derivato dalla cellulosa di natura
non identificata.
DORATURA: il verso dell’opera presenta, sulla parte perimetrale, dei residui di un
pigmento a scaglie di colore dorato, presumibilmente derivata dal contatto
con la cornice ottocentesca. Dalle immagini della microcamera parrebbe
che il disegno fosse applicato su un supporto blu, sul quale il pigmento
dorato è stato applicato o si è trasferito dalla doratura della cornice.
Le analisi acquisite su tale materiale hanno rivelato la presenza di
amido di mais (o appartenente all’adesivo o al supporto in carta blu).

B) XRF
Punto d’analisi: Carta. Tempi di acquisizione 600 secondi
Elementi: Ca, Fe, Zn, Pb, Cu, Mn.
Punto d’analisi: “Foxing”. Tempi di acquisizione 600 secondi
Elementi: Ca, Fe, Zn, Pb, Cu, Mn.
Punto d’analisi: Pigmento dorato sul verso. Tempi di acquisizione 600 secondi
Elementi: Au. Tracce Pb, Ca, Fe, Cu.
Non vi sono differenze sostanziali di concentrazione dei vari elementi tra carta e“foxing”.
Di conseguenza le macchie non possono essere attribuite ad un tradizionale foxing chimico
indotto da ferro.
Dal punto di vista della stabilità della carta, sarebbe auspicabile un trattamento di riduzione,
possibilmente associato alla deacidificazione.

INDAGINI FISICHE

La curva di riflettenza FORS nell’UV-visibile è tipica dell’inchiostro ferrogallotannico. La riflettografia nel vicino infrarosso e la tecnica ai falsi colori confermano questa ipotesi. Infatti il tratto grafico tende divenire sempre più debole e poco visibile addentrandoci nel NIR. Inoltre con la tecnica ai falsi colori assume un tono cromatico rosso magenta. Questo comportamento è legato alla trasparenza dell’inchiostro ferrogallico nel NIR, caratteristica che lo differenzia, ad esempio, dai media grafici a base carboniosa (grafite, carboncino, pietra nera, nero avorio, nero di vite) che sono opachi.
Questo disegno risulta realizzato con inchiostro ferrogallotannico.
Infatti la curva di riflettenza nell’UV-visibile in corrispondenza del tratto grafico è tipica di questo inchiostro. Il falso colore rosso magenta ne conferma l’impiego.

INDAGINI BIOLOGICHE

Analisi microbiologiche superficiali
Sono stati effettuati prelievi nei suddetti punti e su altre zone con tamponi sterili e con membrane sterili sui quali sono state effettuate analisi microbiologiche e di verifica vitalità biodeteriogeni. E’stato verificato lo sviluppo di colonie di agenti microbiologici su terreni colturali in analisi quantitativa/qualitativa.
Sono stati effettuati prelievi a campione in 5 zone del disegno sia sul recto che sul verso. I prelievi sono stati effettuati con membrane sterili in nitrocellulosa (Cellulose Nitrate Filter- Sartorius; diametro dei pori 0,45µ). Le stesse sono state poste su terreno agarizzato DG18 (Diclorano 18% Glicerolo Agar- DIFCO), un terreno colturale idoneo allo sviluppo di specie xerofile, cioè di ambienti secchi.
Sono stati effettuati prelievi superficiali con tamponi sterili con punta in rayon e in spugna (MWE Dryswab) per asportare il particolato biologico sul quale effettuare la diagnosi dell’ATP. Il dosaggio dell’ATP serve a verificare il grado di vitalità delle specie microbiche associate alla polvere. Tale analisi infatti sfrutta la ricerca della quantità di questa molecola biologica (AdenosinTrifosfato) che è presente in tutte le cellule viventi e rappresenta la principale fonte di accumulo di energia immediatamente disponibile. Alla morte della cellula, l’ATP non viene più prodotto e quello presente viene immediatamente degradato.
Sono state effettuate misure di contenuto percentuale d’acqua, per mezzo di strumenti non invasivi a contatto comunemente utilizzati sui materiali cartacei (Aqua Boy, Mundinger KPM con sonda a tampone per la carta scala piccola 0-12). I valori del contenuto di acqua sono risultati < 8% in peso.
Il numero di isolati provenienti dalle colture sul recto e sul verso è stato confrontato con gli altri 4 disegni del gruppo esaminato. Le specie isolate sono compatibili con quelle ritrovate comunemente negli ambienti archivistici e librari (Aspergillus, Penicillium, Cladosporium con prevalenza di quest’ultimo). Da notare che esiste una bassa variabilità tra le due facciate del disegno considerato (vedi grafico).
Analisi dell’ATP del particolato depositato sui disegni
L’analisi è stata eseguita prelevando il particolato con tamponi sterili in cellulosa, rayon, dacron o spugna (Dryswab MWE Medical Wire), estraendo la molecola di ATP cellulare e dosandola mediante un luminometro con un test per ATP della Promega (ENLITEN® ATP Assay System Bioluminescence Detection Kit for ATP Measurement). I risultati dell’analisi si esprimono in RLU (Release Luminescence Unit).
Per il disegno in oggetto:
RLU media del lato verso è di 26
RLU media del lato recto è di -88,22222222
Si allega il grafico relativo al confronto tra le 5 opere e intraspecifico tra il lato verso e il lato recto di ognuno. I valori riscontrati nel disegno esaminato sono compatibili con un bassissimo livello di attività biologica. In particolare si nota il basso livello di significatività nei due lati del disegno.

INDAGINI TECNOLOGICHE

Taglio della carta leggermente irregolare;
Distribuzione dell’impasto abbastanza uniforme: grumosità bassa
Preparazione della carta: da pasta straccio (osservazione in diascopia)
Presenza di fibre di colore celeste nella carta

Osservazioni:
Tracce di adesivo sui bordi, apparentemente di due tipologie diverse
Poche macchie di tipo foxing
Residui di apparente doratura sul verso del bordo superiore che sembrano riferite ad un montaggio precedente;
Presenza di minuscole linguette di carta, anch’esse riferibili, probabilmente, ad un montaggio precedente.
Composizione fibrosa (osservazione in macroscopia)
Distribuzione uniforme delle fibre
Fibre di colore celeste
Tracce di pigmento dorato sui bordi (verso)
Tracce di interventi pregressi, e residui di adesivo (verso)

INDAGINI CHIMICHE

A) Raman
Tratto grafico: quasi la totalità del disegno è effettuato a sanguigna, identificata come ematite dalle analisi Raman. Si registrano segnali differenti nei tratti appartenenti al bordo degli zoccoli, il pigmento è mescolato con argille/silicati, in basso a destra.
Macchie: la maggior parte delle macchie (sia quelle presenti sul tratto di ematite che quelle sulla carta) che ad una prima analisi visiva sembravano macchie di foxing sono in realtà tutte della stessa natura carboniosa. Gli spettri Raman indicano la presenza di nero fumo.
Verso: nell’angolo rosso del verso si è registrata la presenza di cinabro, sia nell’angolo rosso sia nella zona dell’adesivo. Il cinabro potrebbe derivare da un vecchio sigillo posto in passato sull’opera/a contatto con l’opera.
Nella zona dove si è osservata la presenza di un adesivo si sono registrati i segnali appartenenti alla cellulosa e non di un derivato di essa. Questo fa ipotizzare la presenza di fibre appartenenti alla carta utilizzata durante il restauro e che non è stata interamente rimossa. Anche sul verso e sui bordi si registra la presenza di residui carboniosi.

B) XRF
Punto d’analisi: Carta. Tempi di acquisizione 600 secondi
Elementi: Ca, Fe, Mn, Zn, tracce Cu, Pb.
Punto d’analisi: “Foxing”. Tempi di acquisizione 600 secondi
Elementi: Ca, Fe, Mn, Zn, tracce Cu, Pb.
Non vi sono differenze sostanziali di concentrazione dei vari elementi tra carta e “foxing”.
Di conseguenza le macchie non possono essere attribuite ad un tradizionale foxing chimico
indotto da ferro.
C) μIR
Sono state eseguite le analisi sul verso, in corrispondenza di un triangolino di carta con dei residui di colla. Gli spettri derivati dall’analisi mostrano un forte assorbimento intorno alla regione centrata tra i 1800 e i 1690 cm-1, indice delle vibrazioni dei legami molecolari del gruppo carbonilico e carbossilico. Questi segnali, insieme ad altri picchi nello spettro, fanno ipotizzare la presenza di un adesivo misto (es. acetato di cellulosa e tylose) e di un residuo di carta utilizzata per il restauro contente lignina.

 

 

 

 

RESIDUI ADESIVO E CARTA

 

 

RESIDUI PRECEDENTI MONTAGGI